Dalle rigogliose vigne della Toscana vi parliamo dei vitigni autoctoni del Chianti Classico. In particolare, in questo articolo, parliamo del Colorino.
Questo vitigno a bacca scura, è coltivato in Toscana ed è utilizzato, perlopiù, per migliorare il colore dei vini. In passato, in particolar modo, veniva adoperato nei vini a base di Sangiovese per ammorbidirne e migliorarne il colore.
Oggi, grazie agli avanzamenti tecnologici nella coltivazione del Sangiovese e alle più moderne tecniche di vinificazione i vini ottenuti con quest’ultimo tipo di uva sono molto migliori rispetto al passato. Il Colorino viene, quindi, utilizzato per produrre vini varietali, ma è tutt’ora utilizzato nei tagli per la produzione del Chianti Classico.
Ha grappoli di piccole e medie dimensioni, con acini abbastanza piccoli e ricoperti da abbondante pruina, le foglie sono lanuginose. Il germogliamento e la maturazione dei frutti sono più o meno contemporanei al Sangiovese. Ci sono quattro diversi tipi di Colorino, ma quello più diffuso è il Colorino del Valdarno.
I vini sono, generalmente, freschi con piacevoli note fruttate. I profumi sono mediamente intensi, con note di amarena, prugna nera e liquirizia. Al gusto hanno una buona struttura e morbidezza. Il colore è molto intenso e profondo e il tenore di acidità, in genere, è basso.