I vitigni autoctoni del Chianti Classico: il Pugnitello

La zona in cui si produce il Chianti Classico è nota per la ricchezza della sua storia e delle tradizioni che in essa si sono sviluppate.

Questo territorio tanto ricco di cultura, quanto dei doni della terra ospita dei vitigni che vengono definiti “autoctoni”. Con questo termine si indica una particolare varietà di vite che non è stata trapiantata da altre aree ma ha un’origine storica nella regione di origine del vitigno stesso. Le caratteristiche uniche del vitigno donano al vino prodotto caratteristiche organolettiche ben definite.

I vitigni autoctoni del Chianti Classico sono molti, tra questi c’è il Pugnitello, una varietà molto vigorosa, ma poco fertile e con grappoli molto piccoli.

L’acino ha una grandezza media e una buccia spessa, dal colore intenso. Matura tardivamente, ma mantiene una buona acidità, anche quando il contenuto zuccherino è elevato.

Il vino ha un colore ricco, stabile nel tempo. È ricco di tannini di buona qualità, poco astringenti. Per quanto riguarda lo spettro aromatico del Pungitello è molto vario e cambia sia in bottiglia negli anni, sia nel bicchiere. Le note fruttate si alternano sia a spezie piccanti, sia a note carnose che, con l’invecchiamento, diventano più complesse virando verso sentori di tartufo e sottobosco.

Queste caratteristiche lo rendono vino versatile per i blend. In particolare quello con il Sangiovese, di cui smorza la ruvidità dei tannini in fase giovanile, integrandone la struttura senza essere invasivo a livello aromatico.