Le fasi di produzione del vino Chianti Classico – Parte 1

Il vino Chianti Classico, come molti altri vini a DO, viene prodotto seguendo una serie di fasi di produzione standard, che vengono regolate anche dal Disciplinare di Produzione.

Fase di maturazione
Sul finire dell’estate l’uva comincia la sua maturazione.
Nel processo di maturazione l’acino cambia colore e consistenza, e gli zuccheri cominciano ad accumularsi al suo interno.
Grazie alla diversa colorazione che assumono gli acini gli esperti possono riconoscere le parti di vigneto pronte per la vendemmia.

Fase della vendemmia
Nel corso della vendemmia l’uva viene raccolta, solitamente a mano, e portata in cantina per la vinificazione. In questo processo vengono utilizzati dei contenitori appositi, per evitare la rottura dei grappoli. Il vino Chianti Classico, secondo disciplinare di produzione, può essere prodotto utilizzando le seguenti composizioni a livello di vitigni:
Sangiovese: minimo 80%, fino al 100%

Altri vitigni a bacca rossa autoctoni o internazionali autorizzati: massimo 20

Le uve destinate alla vinificazione devono essere sottoposte a preventiva cernita, se necessario, in modo da assicurare al vino atto a divenire “Chianti Classico” un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11,50 % vol.

Fase dell’ammostamento/vinificazione
I grappoli di uva, una volta giunti in cantina , vengono appositamente pigiati per ottenere il mosto, che viene poi successivamente raccolto e trasformato in vino.
La trasformazione in vino avviene attraverso la fermentazione alcolica, che permette agli zuccheri di trasformarsi in alcool etilico, sostanze di carattere aromatico e anidride carbonica.
Per ottenere vini rossi come il Chianti Classico, il mosto d’uva deve essere lasciato macerare con le bucce.

Dopo la fase dell’ammostamento, il vino segue altre fasi prima di essere imbottigliato e immesso in commercio:
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