Fase dell’affinamento
Dopo la fase della fermentazione il vino viene filtrato e chiarificato e, successivamente, mandato in affinamento. Il processo dell’affinamento consiste nel lasciar riposare il vino in delle botti. Il tempo di riposo varia a seconda delle diverse tipologie di Chianti Classico.
Fase dell’analisi e del controllo
Per i vini a Denominazione d’Origine come il Chianti Classico è necessaria un’analisi chimico-fisica e organolettica prima di procedere all’imbottigliamenti.
Quest’analisi serve a garantire il consumatore relativamente al prodotto che verrà poi immesso nel mercato.
Fase dell’imbottigliamento
Dopo la fase di analisi, il vino è sottoposto ad una filtrazione sterilizzante e può in seguito essere imbottigliato. Le operazioni di imbottigliamento e di affinamento in bottiglia devono essere effettuate all’interno della zona di produzione delimitata stabilita dal Disciplinare di Produzione.
L’etichetta
Per poter essere immesso in commercio il vino Chianti Classico deve contenere sulla sua bottiglia un’etichetta con indicazioni precise, come: il volume nominale, le menzioni specifiche tradizionali, l’annata, le indicazioni dell’imbottigliatore, l’indicazione della provenienza, l’indicazione del lotto, la dicitura “contiene solfiti” (se il contenuto dei solfiti è superiore a 10mg/litro) e il titolo alcolimetrico effettivo.
La fascetta
La fascetta che caratterizza il Chianti Classico possiede un codice alfanumerico con cui è possibile tracciare la storia di ogni singola bottiglia che abbiamo di fronte: basterà connettersi ad internet per ripercorrere la storia del vino e verificare i controlli effettuati dal Consorzio di Tutela.
Le partite di vino “Chianti Classico” possono essere oggetto di commercializzazione solo se provviste del relativo certificato di idoneità rilasciato dal competente Organismo di controllo. I soggetti che intendono commercializzare in zona di produzione partite di vino nuovo ancora in fermentazione destinato alla DOCG Chianti Classico, deve darne comunicazione all’Organismo di controllo incaricato, almeno 2 giorni lavorativi prima del trasferimento stesso.