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Lamole

Delle undici UGA delimitate, Lamole è in assoluto la più piccola e anche la più semplice da descrivere. Come si può notare in entrambe le immagini panoramiche, i vigneti si distribuiscono infatti su un unico versante esposto in prevalenza a est e a quote spesso superiori ai 500 metri sul livello del mare. A distinguerla ulteriormente dal resto della valle della Greve, a cui di fatto appartiene, è anche la presenza abbondante di boschi che, insieme alla quota e all’esposizione, contribuisce a creare un microclima particolarmente fresco che si traduce nello stile elegante e spesso sottile dei suoi vini. Uno stile quest’ultimo legato anche alla geologia, dato che i suoli derivano unicamente dalla formazione del Macigno, un’arenaria non calcarea caratterizzata da elevate percentuali di sabbia. Inoltre, per tradizione e spesso anche per esigenza, molti vigneti ancora oggi sono coltivati su minuscole terrazze strappate alla montagna dove la vite è spesso allevata con il tradizionale alberello lamolese.

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Come fare

[Testi e immagini a cura di Alessandro Masnaghetti, Enogea]

Per quanto semplice e intuitivo possa essere l’uso di immagini panoramiche, alcune precisazioni e alcuni suggerimenti sono comunque importanti.

  1. Con l’espressione Unità Geografica Aggiuntiva (UGA) si intende un’area più specifica e precisamente delimitata all’interno della denominazione Chianti Classico. Alcune UGA corrispondono a un intero comune, altre a una sua porzione, altre invece sono il risultato dell’accorpamento di due comuni.
  2. Laddove c’è corrispondenza tra UGA e comune, il nome della UGA è stato abbreviato (San Casciano in Val di Pesa diventa semplicemente San Casciano) oppure è stato privato della specificazione “in Chianti” al fine di evitare inutili ripetizioni sulle etichette dei vini (Gaiole in Chianti diventa Gaiole, così come Panzano in Chianti, che pure non è comune, diventa Panzano). I nomi di Castelnuovo Berardenga e di San Donato in Poggio, che come Panzano non è comune bensì frazione, sono rimasti invece invariati.
  3. Al momento l’uso della UGA è previsto unicamente per i Chianti Classico Gran Selezione.
  4. Venendo ora alle pagine di presentazione delle singole UGA, il maggiore o minore numero di immagini utilizzate nei tour virtuali dipende dalla conformazione del loro territorio o dalla loro estensione. Alcune possono essere spiegate con poche immagini e altre richiedono invece maggior dettaglio. Ne consegue che il diverso numero di immagini non sottintende in alcun modo una diversa importanza di una UGA rispetto a un’altra.
  5. Per navigare tra le diverse immagini all’interno di ogni singolo tour affidatevi alle miniature che trovate in basso, sopra la barra dei comandi. Per ruotare le immagini, a destra o a sinistra, trascinatele con il mouse oppure con le dita, nel caso stiate utilizzando un telefono o un tablet.
  6. In ogni immagine troverete alcuni nomi che individuano altrettanti riferimenti geografici e/o toponimi. Usateli per orientarvi passando da una panorama all’altro.
  7. I colori utilizzati per i diversi nomi hanno tre diverse funzioni. In bianco sono i nomi di poderi e di borghi all’interno della DOCG Chianti Classico. In rosso sono invece i nomi di comuni, frazioni, monti e poggi all’interno degli stessi confini. In blu sono infine i nomi delle località situate all’esterno del territorio della DOCG Chianti Classico. Alcuni di questi ultimi, come i monti e le colline, sono stati inseriti per contestualizzare il Chianti Classico rispetto ad altre aree della Toscana che molti utilizzatori già conosceranno.
    Le UGA riconosciute all’interno della zona di produzione della denominazione Chianti Classico sono undici. Partendo da nord-ovest e, per lo più, proseguendo in senso orario si incontrano: San Casciano, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina e San Donato in Poggio.